Sulle maree, in breve.

Viene proposta l’ipotesi che il fenomeno delle maree – qui inteso come processo di espansione e contrazione del volume dell’acqua - è dovuto ai processi cumulativi-dissipativi, attivati dalla “forza d”, generata dal movimento rispetto a Luna e Sole.

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prologo maree > indice maree > Introduzione ai processi cumulativi-dissipativi nell'acqua e fenomeno maree.

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Se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti, non troverai mai ciò che è nascosto.

Eraclito

Causa latet, vis est notissima . . . (*)

Ovid, Metamorphoses

On peut bien connaître l'existence d'une chose, sans connaître sa nature. (**)

Pascal, Pensées, iii, 238.


(*) Mentre l'effetto è conosciuto, la causa resta nascosta.

(**) Si può ben conoscere l'esistenza di una cosa, senza conoscerne la natura.

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Introduzione.

Jean Fourastié ha detto che quando vogliamo comunicare una nuova idea, questa deve inserirsi armoniosamente nel bagaglio delle idee precedenti, come se fosse solo un corollario, o un caso speciale. Questa è una raccomandazione utile nella maggior parte dei casi.

Non quando la teoria sull’argomento in discussione è appesantita da fondamentali incoerenze. Non quando capisci che bisogna partire da tutt’altro punto di vista.

Come succede nella teoria corrente sulle maree, quando vi dicono che esse sono dovute principalmente all’attrazione esercitata dalla Luna, anche se la sua attrazione è infinitesima, rispetto a quella esercitata dalla Terra sulle proprie acque.

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Piuttosto di dire di non sapere.

Quando non si trova il colpevole di un delitto, a volte si condanna un innocente, anche in presenza di incongruenze, aggiustando le cose alla meno peggio.

È quello che è successo nel caso della teoria sulle maree. Non trovando la vera causa del fenomeno, invece di ammettere di non sapere, hanno preferito aggiustare arbitrariamente la formula, ed affermare che - nel caso delle maree - bisogna considerare la componente orizzontale dell’attrazione.

Tuttavia, come già detto nel prologo, anche se ricorriamo a questo espediente, elevando al cubo il valore della distanza, l’attrazione della Luna sarebbe ancora irrisoria, non abbastanza per poter pensare che la sua attrazione possa avere un qualche effetto.

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Aperto ad un'altra ipotesi.

In base a quanto detto fino a questo punto, mi sento di escludere l’attrazione come causa delle maree, trovandomi così libero di proporre un’ipotesi alternativa, beninteso corroborata da prove.

Come i semi, anche l’acqua riesce a rigenerarsi, mantenendo bassa la propria entropia, grazie al suo movimento rispetto a dell'altra materia, e a conseguenti processi cumulativi-dissipativi, come può succedere negli impianti di depurazione dell'acqua, ove questa è messa in movimento per la sua rigenerazione.

Raccolta di prove.

In questa ricerca, per dimostrare che anche l’acqua si avvale di processi cumulativi-dissipativi, dovevo tener presente la differenza tra come questo succede nei semi (fermi al suolo), e come invece succede nell’acqua liquida (molecole in movimento).

A questo proposito, ho dovuto vedere se anche nell'acqua qualche effetto percepibile potesse avvenire, causato dal movimento della Luna, mostrando due delle peculiarità dei processi dissipativi cumulativi: (1) che sono attivati dal movimento rispetto ad altra materia, (2) a velocità angolari critiche, quindi solo durante brevi episodi di interazione, come avevo visto nei semi.

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Nei semi - A velocità angolari critiche.

Nei semi fermi al suolo, tutte le molecole si muovono alla stessa velocità angolare rispetto alla Luna. Quando ciò succede ad una velocità angolare critica, i processi, o cumulativi o dissipativi, possono aver luogo in grande numero, ma in periodi distinti, per le ragioni già dette.

Infatti, nei semi, quando fermi sul terreno, i processi cumulativi hanno luogo solo nei periodi b-c e d-a del calendario, quelli dissipativi solo nei periodi a-b e c-d..

Nell'acqua, solo per poche molecole per volta.

L’acqua, quando liquida, è invece composta da gruppi di molecole, i quali possono aumentare o diminuire la loro velocità angolare, rispetto ad altra materia, non in accordo tra di loro.

Di conseguenza le due fasi dei processi cumulativi-dissipativi, indotti dal movimento a velocità angolari critiche, rispetto ad altra materia, non hanno luogo in periodi distinti, ma in tempi ravvicinati, o perfino nello stesso tempo. Ciò può succedere spesso, ma, in genere, solo in poche molecole per volta.

È per questo che, per la maggior parte delle volte, la variazione della densità dell’acqua non viene percepita nel momento in cui ha luogo.

Possiamo solo capire nel complesso se l'acqua del mare sta aumentando o diminuendo il suo volume (verso l'alta o la bassa marea), e questo solo indirettamente in base al deflusso dell’acqua da un luogo ad un altro.

In tal modo il formarsi della marea è continuo ma nascosto, salvo quando i processi possono essere registrati nei tempi nei quali essi sono amplificati, in luoghi particolari.

Osservatorio astronomico di Lusenzo.

Uno di questi posti è la laguna di Lusenzo sud, tra Sottomarina e Chioggia, dove il fenomeno è amplificato, e dove è stata eseguita buona parte di questa ricerca.

Quando l'acqua della laguna di Lusenzo deve defluire verso il mare, essa è come incerta attraverso quale canale passare - se quello posto a est dell’isola che unisce Chioggia a Sottomarina, o quello posto ad ovest - e rimane quasi ferma. Avvicinandosi così, in qualche misura, a quanto succede nei semi.

In momenti particolari, ciò fa aumentare la quantità dei processi, sia cumulativi che dissipativi, che hanno luogo nello stesso tempo, rendendo visibile il fenomeno delle “figure d’acqua”.

Quando succede.

Ciò succede quando la Luna insiste per un tempo prolungato, su una singola velocità angolare critica, valida per l’acqua, rispetto ad un grande numero di molecole, rendendo così visibile il fenomeno della variazione della densità dell’acqua, sia pure in una area ristretta.

In definitiva, questo fenomeno può succedere alle seguenti condizioni: (1) quando il movimento di acqua non stagnante è molto ridotto; e (2) quando il movimento della Luna si muove ad una velocità angolare critica, rispetto a molte molecole d’acqua, per un tempo prolungato (quasi sempre solo ai punti a, b, c, d del calendario utilizzato per i semi, cioè quando la velocità angolare della Luna varia di poco). Per maggiori dettagli vedere itinerario 2.3.

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Figure d'acqua.

Durante la mia ricerca, ho potuto registrare in foto e filmati quelle che io chiamo “figure d'acqua”, vere e proprie protuberanze d'acqua, testimoni di un cambiamento di densità, disposte in griglie più o meno ordinate, che ora presento in questo sito, in varie pagine dell'itinerario 2.3, assieme alle circostanze in cui le registrazioni hanno avuto luogo.

Si può anche registrare il fenomeno quando esso è amplificato. Allora esso prende la forma di “onde di densità” (pagina 2.5.6).

L110318u1059

Il fenomeno “onde di densità” del filmato ha avuto luogo il 18 marzo 2011, al punto c del calendario, alla velocità angolare critica di deltini 139,4/hr.

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Registrare come la marea viene generata.

Per registrare quando la marea viene generata per variazione della densità dell’acqua, devi andare in posti particolari, quando, a date condizioni, essi diventano delle vere lenti astronomiche, e il fenomeno è amplificato.

Succede quando, nello stesso tempo, molte molecole d’acqua si trovano a muoversi, rispetto alla Luna, ad una delle velocità angolari critiche.

Come qualche volta succede nella laguna di Lusenzo, come prima detto.

Ma con l’avvertenza che la nostra mente censura il fenomeno.

La nostra mente censura il fenomeno.

Le figure d’acqua e le onde di densità, di norma, possono essere percepite senza difficoltà, se presentate in foto e filmati.

Invece, lo stesso fenomeno, quando visto dal vero, è censurato dalla nostra mente, se non fa parte già della nostra esperienza.

Di fatto, la laguna di Lusenzo confina con un giardino pubblico, frequentatissimo. Per quanto io ne sappia, nessuno ha mai segnalato il fenomeno delle figure d’acqua.

Me ne sono accorto, quando, sul monitor della cinepresa, ho visto che essa stava per registrare qualcosa di molto diverso, rispetto a quanto stavo per vedere direttamente, nello stesso tempo.

Di norma.

Di norma, il fenomeno può essere percepito solo se visto in un filmato.

Il fatto è interessante per capire come in genere la nostra mente reagisce al nuovo.

In definitiva, quando percepiamo con tutti i nostri sensi un evento che non fa parte ancora della nostra esperienza, e che non sappiamo come interpretare, la nostra mente lo censura, o lo interpreta come fosse qualcosa d’altro.

Di contro, quando vediamo una scena in un film, noi siamo più tolleranti al nuovo, indifferentemente al fatto che ciò che vediamo possa essere vero o falso (vedere pagina 2.3.7 e inserto P).

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