Esperimento B: semi di girasole sottoposti all'azione di un magnete in movimento.

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Dopo aver constatato che il ciclo cumulativo-dissipativo dei semi dipende da una forza dovuta al movimento, ho concepito un esperimento – chiamato in questo sito “esperimento B” - al fine di vedere se il campo magnetico vi ha una qualche relazione.

In tale esperimento, dei semi di girasole, una volta ridotti in particelle fini, vengono disposti in uno strato sottile, sopra un piatto di acciao inox. A quel punto, essi vengono sottoposti all’azione di un magnete in movimento, in modo da dare ai semi così ridotti un campo magnetico che cambia di direzione in sequenze molto brevi.

Ciò al fine di vedere in quali punti del piatto si verificano i maggiori esiti di dissipazione, rivelati dove gli acidi grassi dei semi si fluidificano, come visto con l’esperimento A. Sarebbe in quei punti ove il magnete si è mosso ad una velocità critica. Incontro tra “forza d” e campo magnetico. Così pensavo.

Subito dopo aver sottoposti i semi sul piatto all’azione del magnete in movimento, viene applicato su di loro una leggera pressione, molto lentamente.

“Esperimento B”: procedura.

Risultati dello “esperimento B”.

In successive sessioni, ove viene eseguito lo stesso procedimento - effettuate in ore del giorno successive, come pure in giorni successivi - si vede che il punto del bordo, ove escono le prime gocce d’olio, cambia di posizione.

Sulla scorta di quanto visto con l’esperimento A, mi aspettavo che la posizione, con l’esito maggiore di dissipazione, fosse casuale, come casuali sono le velocità angolari critiche impresse al magnete, messo in movimento sopra il piatto.

Invece, i punti del piatto, ove avevano luogo gli esiti di dissipazione più importanti, seguivano una specie di ciclo, in accordo con i tempi di una marea di un bacino a cadenza diurna.

Ritengo questo essere strano, in quanto parto dal presupposto che il movimento della Luna esercita una forza troppo debole, in rapporto ad esempio all’effetto di un magnete in movimento. Ho visto pure che gli esiti avevano una deriva stagionale.

In definitiva ...

Ho considerato allora gli esiti ottenuti troppo complicati, e per lo più degli artefatti, quindi non affidabili. Situazione da risolvere reimpostando l’esperimento su basi più precise, per esempio applicando al magnete dei movimenti non più casuali, ma precisi.

Rinuncia.

Non avendo io i mezzi, né il tempo, per eseguire ciò, ho rinunciato.

Due domande.

Dell’esperimento restano solo delle domande, alle quali si potrà forse rispondere un giorno.

Prima domanda da applicare sia per i semi, che per le maree: un livello del campo magnetico locale più forte di quello normale, trasforma un ciclo dovuto a movimento della Luna da cadenza bi-diurna a cadenza diurna? (per spiegare la cadenza di marea nel Mar della Cina, e nel Golfo del Messico).

Seconda domanda: un campo magnetico adeguato è condizione perché la “forza d” possa operare?

Se a questa ultima domanda viene risposto positivamente, si potrebbe forse spiegare la ragione per la quale Marte non ha vita, in quanto manca di un campo magnetico adeguato, e gli eventuali vegetali non possono eseguire gli indispensabili processi cumulativi-dissipativi.