2.5.1 - Il meccanismo delle maree.

Ipotesi sulla formazione delle onde di marea, interpretata come l'effetto della diminuzione della densità dell'acqua.

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>2.5.1 Il meccanismo delle maree - introduzione.
2.5.2
I bacini di marea.
2.5.3 La generazione della marea.
2.5.4 Variazione del livello dell'acqua.
2.5.5
Proprietà delle onde di marea.

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Preambolo.

Questa ricerca sulle maree ha preso avvio dalla necessità di risolvere quattro incoerenze cruciali nella teoria corrente sulle maree:
(1a) che la formula applicata nel caso delle maree non è quella della gravità (resta da definire
);
(1b) che l'attrazione che la Luna esercita sulle acqua dei nostri oceani è nove milioni di volte meno grande di quella esercitata dalla Terra, troppo poco per pensare che la gravità sia la causa delle maree;
(2) che l'effetto sulle maree della sequenza nello spazio, Terra-Luna-Sole, risulta quasi lo stesso di quella di Luna-Terra-Sole;
(3) che il movimento delle onde di marea non procedono da est ad ovest, per adeguarsi all'attrazione degli astri generatori, come vorrebbe la teoria corrente, ma si svolgono all'interno di bacini di marea, come risulta da un filmato della NASA;

Video NASA / PO.DAAC.

(4) che le cadenze delle maree nei numerosi bacini, possono essere bi-diurne o diurne, non importa a quale latitudine.

le quattro incoerenze nel dettaglio

Tutte queste incoerenze verrebbero risolte ammettendo che le maree sono dovute alla diminuzione della densità dell'acqua, grazie ad una forza, chiamata forza d, la stessa che è stata postulata per spiegare il modo con il quale i semi aumentano la loro germinabilità.

Questa forza è generata grazie al movimento. Essa è operativa a valori critici di velocità angolare, rispetto ad altra materia, a condizione che vi siano anche gli scambi di calore coerenti con la tendenza del movimento.

Come già detto, la forza d agisce in dualità con la gravità. Mentre la gravità determina il movimento, la “forza d” lo sfrutta nei processi cumulativi-dissipativi.

Contenuto dei precedenti itinerari.

Nel corso dell’itinerario 2.3 ho tracciato il difficile inizio della raccolta di dati, ostacolata dal fatto che mentre la variazione della marea è un fenomeno discontinuo, di norma appare un fenomeno continuo, perché eseguito a turno da vari gruppi di molecole. Il tutto è reso ancora più difficile dal fatto che la nostra mente preferisce ingannarsi, se i nostri sensi ci danno informazioni in contrasto con le nostre opinioni già acquisite.

Durante l'itinerario 2.4, ho introdotto il fenomeno delle “figure d'acqua”, e delle “onde di densità”, che mostrerebbero il modo in cui la marea è generata, per diminuzione della densità dell'acqua.

Figure d'acqua allineate dalle correnti, nella laguna di Venezia (ripresa da Google Earth).

Nell'itinerario 2.5, ho messo in evidenza le differenze tra la teoria corrente sulle maree, e l'ipotesi per la quale le maree sarebbero dovute alla variazione della densità dell'acqua.

Ipotesi del meccanismo delle maree.

Nel corso del presente itinerario, proporrò un'ipotesi di meccanismo delle maree. Mostrerò i fatti che potrebbero soddisfare l'ipotesi secondo la quale le maree sarebbero dovute alla diminuzione ciclica della densità dell'acqua.

segue 2.5.2 i bacini di marea