2.3.0 - Come iniziò questa ricerca sulle maree.

(prima versione 2019-02-16,
ultimo aggiornamento 2021-09-03)

Sottotitoli.

Quando un'area di conoscenza, data per scontata, che le maree sono dovute all'attrazione, viene invece trovata essere terra incognita.

La nostra mente trova difficile accettare qualcosa che gli è nuovo. Essa non percepisce che quello che è in accordo con quanto è già nel suo contenuto.


Temere l’errore e temere la verità sono la stessa cosa.
Chi teme di sbagliarsi non può scoprire niente.
Alexandre Grothendieck

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prologo > indice maree > 2.3 Come iniziò questa ricerca sulle maree.

>2.3.0 - Titolo, sottotitolo e avvertenza.
2.3.1 - Introduzione ad una ricerca ai suoi inizi.
2.3.2 - Problemi da risolvere.
2.3.3 - Una forza non considerata.
2.3.4 - L'attenzione viene portata sull'acqua.
2.3.5 - A caccia di eventi discontinui.
2.3.6 - Le figure d'acqua.
2.3.7 - Problemi di percezione.
2.3.8 - Prospettive.

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Contenuto.

L'itinerario 2.4 traccia il difficile inizio della ricerca sull'acqua, per comprendere, a partire dal suo comportamento, se anch'essa è soggetta a processi cumulativi dissipativi, indotti dal suo movimento rispetto alla Luna (e al Sole).

In questo itinerario, vi si narra la fase d'incertezza, che ha caratterizzato l'inizio di questa ricerca, che va dal 19 marzo 2005 al 24 marzo 2007. In questa ultima data ho finalmente inteso che le maree potevano essere dovute alla variazione della densità dell'acqua.

Ciò mi è stato chiaro quando sono stato testimone di eventi discontinui nell’acqua, la firma preferita della “forza d”, già vista in azione nei semi.

Il mio percorso per arrivarci è stato lungo ed impervio. Lo sarà anche per il lettore dell’itinerario 2.4.

Al lettore non abbastanza paziente, consiglio di passare all’itinerario 2.5, dedicato alla raccolta delle prove.

Avvertenza.

Questo resoconto sul procedere di una mia ricerca, si presenta come se scritto da una persona, diversa da me, che mi dice la natura di quanto ho fatto, di quanto sto per fare, e la probabilità che altri ne possano accettare i risultati.

Questo artificio retorico è giustificato come tentativo sincero di analizzare, per quanto possibile oggettivamente, dal di fuori, e dall'alto, lo sviluppo per fasi della mia ricerca, una specie di biografia di una scoperta, descritta per sommi capi, riassumendo in qualche misura anche le posizioni di chi è a me più vicino, nel valutare il mio lavoro.

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