2.3.5 - A caccia di eventi discontinui.

Tu programmi una serie di escursioni nella laguna, per osservare eventuali eventi discontinui.

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prologo > indice maree > 2.3 Come iniziò questa ricerca sulle maree.

2.3.0 - Titolo, sottotitolo e avvertenza.
2.3.1 - Introduzione ad una ricerca ai suoi inizi.
2.3.2 - Problemi da risolvere.
2.3.3 - Una forza non considerata.
2.3.4 - L'attenzione viene portata sull'acqua.
>2.3.5 - A caccia di eventi discontinui.
2.3.6 - Le figure d'acqua.
2.3.7 - Problemi di percezione.
2.3.8 - Prospettive.

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Escursioni nella laguna.

Con il tuo bagaglio d'intenzioni, tu programmi una serie di escursioni nella laguna, secondo il calendario del recupero del ritardo della Luna, rispetto al moto della Terra su se stessa, per osservare eventali eventi discontinui.

Ci vai quando il recupero del ritardo della Luna non varia, o varia molto poco, ai punti a, b, c, d.

velocità angolare della Luna attorno alla Terra

Velocità angolare della Luna, data come media oraria per ciascun giorno del recupero del ritardo, nel suo giro attorno alla Terra, eseguito in un mese siderale, la cui durata viene definita in 86400 deltini.

Devi star attento a cogliere qualche discontinuità nel comportamento dell'acqua, una qualche differenza che possa aver luogo tra un momento e il successivo, come hai fatto con i semi. Ciò potrebbe rivelarti un valore critico di velocità angolare della Luna.

Già prevedi che dovrai andarci molte volte. Scegli la laguna di Lusenzo, a sud dell'isola dell'Unione, situata tra Chioggia e Sottomarina, vicino a Venezia.

Tu scegli quel posto perché è il più comodo per arrivarci da casa tua, ma anche tranquillo, a limitato traffico di natanti, e provvisto di parcheggio per disabili.

Fortuna vuole che sia pure un posto speciale per il tuo scopo. Nella laguna veneta, ti dicono, ce ne sono solo altri due di simili, quelli che si trovano in mezzo tra due bocche di porto, canali che danno accesso al mare.

Questi tre posti sono speciali. Lì l’acqua si comporta in modo anomalo, soprattutto dopo che l’acqua ha raggiunto il massimo.

Dopo il picco dell’alta marea, l'acqua defluisce verso il mare, attraverso due canali laterali. Essa è come incerta su quale canale transitare.

L’acqua è come compressa, ed in pratica, essa rimane ferma per ore, scendendo di livello molto lentamente.

Proprio quello che potresti aver voluto, se solo tu lo avessi immaginato.

Le figure d'acqua.

Quasi come il seme, più l’acqua sta ferma, più molecole vicine interagiscono con la Luna, in un breve arco di tempo, alla stessa velocità angolare critica valida per l’acqua, quando ne capita una. Più manifesto allora, perché amplificato, risulta il fenomeno delle figure d’acqua, che ancora non conoscevi, e che ci hai messo del tempo per accorgertene.

Non subito, ma più avanti, interpreti le figure d’acqua come una variazione della sua densità. Quasi sempre, esse sono delle protuberanze regolari, a volte perfettamente ben allineate.

foto: L090316u1405 - video L090316u1403

Le figure d’acqua concave.

Rarissime invece sono le figure d’acqua in cui la densità appare aumentata, e che hai chiamato “figure d'acqua concave”, a causa della loro forma. Quelle sono le più facili a percepire, perché si manifestano con violenza.

Mi dici che la prima volta che le hai viste era stato molti anni prima, quando avevi undici anni, nel 1954, il giorno successivo alla festa del Redentore a Venezia.

La seconda volta, le hai viste il giorno che sei andato a Chioggia, con la sola intenzione di acquistare delle mappe, per capire dove condurre le osservazioni per questa ricerca. Era il 19 marzo del 2005.

Mentre stavi percorendo in auto la strada sull’isola dell’Unione, quella che collega Sottomarina a Chioggia, e non potevi fermarti, sulla tua destra, hai visto come delle figure d’acqua quadrate concave, 70x70 centimetri, ma anche più grandi dove la profondità è maggiore. Tappezzavano tutta la laguna, come un lastricato di forme regolari che si ripetono.

Caratteristiche delle figure d’acqua concave.

Un lato di ciascuna figura, in alternanza con gli altri lati, si alzava e si abbassava freneticamente, rispetto all’area centrale concava, con una frequenza che poteva essere di una volta ogni meno di due secondi. Il fenomeno era più marcato ove c’era più profondità.

Tu dici che ti sei accorto delle figure d’acqua concave perché si esprimono con violenza. Però, quando più avanti ti è capitato di parlare con un vecchio pescatore di Chioggia, uno che ha passato l’intera sua vita tra laguna e mare, e gli hai chiesto se avesse mai visto tale fenomeno, lui ti ha guardato strano, come tu potessi essere venuto da Marte.

Gentilmente, con il suo accento chioggiotto IGP, che ti è sempre piaciuto, ha chiuso rapidamente l’argomento, dicendo che di certo tu avevi visto un’onda. Subito dopo però, ti ha riferito di aver visto anche lui, più di una volta, qualcosa di strano e meraviglioso, come dei magici riflessi sull’acqua, quando tornava in laguna, dopo una notte passata in mare.

Pazienza e perseveranza.

Tu dici che la tua esperienza con le figure concave - rare, ma le più facili a percepire - proprio il primo giorno che ti eri recato a Chioggia per quello scopo, furono provvidenziali. Che ti erano state date come un’esca, perché tu potessi perseverare, senza altri risultati, per oltre trenta escursioni. Che altrimenti ti saresti stancato prima.

Ma potresti anche dire - e a maggior ragione - che furono proprio quelle prime figure - statisticamente delle eccezioni, fenomeno forse collegato a dei rari eventi di maree mancate o ridotte - che ti hanno impedito a lungo di vedere le figure che contano, quelle visibili come protuberanze, nei loro svariati modi di svilupparsi.

Tu lo sai meglio di me, quali problemi di percezione hai dovuto superare. Semplicemente, non vedevi quello che succedeva. Ti aspettavi dell'altro. Tu aspettavi le figure concave, quando quelle che contano sono delle protuberanze.

Un primo bilancio.

A due anni dall'inizio - a parte le figure d'acqua concave, e la conoscenza del luogo - non avevi altro al tuo attivo.

Ciò nonostante, sei rimasto fermo sulla tua decisione di continuare a recarti alla laguna di Lusenzo, beninteso sempre vicino ai punti a, b, c, e d del calendario, già preparato per i semi.

Era pur possibile che in nessuna delle volte, che ti eri recato a Luzenzo, ci fosse stata una velocità angolare critica del ritardo della Luna. In fondo, questo lo avevi messo nel conto fin dall'inizio.

Più avanti riuscirai a capire invece che la ragione che non percepivi niente di significativo era nella tua mente. Essa non era pronta a vedere il fenomeno come esso è. La tua mente lo bloccava. Avevi anche quel problema da risolvere, un problema che avresti potuto prevedere, se solo tu avessi saputo come noi gestiamo il nuovo, l'inatteso.

Ad ogni buon conto, tu non lo sapevi, ma eri alla vigilia di una svolta significativa nella tua caccia alle prove, avvenuta il 24 marzo del 2007.

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