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Itinerario 2.4 - Problemi di percezione.

--- 2.4.1 ---

Processi nei semi e nell'acqua..

Nel corso dell'itinerario precedente ho presentato il modo con il quale viene prodotto il fenomeno delle maree, grazie ai processi cumulativi-dissipativi.

Nei semi.

Come già detto nella prima parte del sito, nei semi fermi al suolo, detti processi possono aver luogo in periodi distinti di un calendario.

Un periodo per la fase cumulativa (b-c; d-a), il successivo periodo per la fase dissipativa (a-b; c-d).

Nell'acqua.

Invece nell'acqua, quando liquida, i due processi cumulativi e dissipativi possono aver luogo in qualsiasi momento, alternandosi.

Questa alternanza si ha sia in fase di aumento del volume dell'acqua, sia in fase di diminuzione. Quindi sia verso l'alta marea, che verso la bassa marea.

Ad un dato momento, lo stato della marea è il risultato di un bilancio dinamico.

--- 2.4.2 ---

Problemi di percepire il fenomeno.

Detta alternanza di solito ci è preclusa per due ragioni.

La prima ragione è che, di solito, nell'acqua, i due processi, il cumulativo ed il dissipativo, avvengono per piccoli gruppi di molecole, ciascun gruppo indipendente dall'altro.

In questo caso non appare nessun movimento nell'acqua che possa rivelare qualcosa.

Ma anche quando i processi in questione hanno luogo per grandi gruppi, mostrando quelle che io chiamo “figure d’acqua” o anche “onde di densità”, il fenomeno di norma è percepito da un neofita solo grazie a delle foto, o a dei film.

“figure d’acqua”

scivola.mov

“onde di densità”

L100721u0741.mov

In vero, detti fenomeni sono di solito ignorati.

Di norma, la nostra mente censura detti fenomeni, anche perché noi vediamo quello che è in coerenza con quanto già conosciamo. La nostra mente non è fatta per percepire l’insolito.

Questi fenomeni sono in concorrenza con quanto pensiamo importante per la nostra vita, e che già tiene impegnata la nostra attenzione, una risorsa limitata, giacché limitato è il tempo a nostra disposizione.

--- 2.4.3 ---

Le prime idee occupano la mente.

In fin dei conti, anch'io mi sono trovato alle prese con quanto diceva Jean Fourastié, che l’uomo vede ciò che si aspetta di vedere. Egli non percepisce che quello che è in accordo con quanto è già nel contenuto del suo pensiero.

Le idee che arrivano per prime occupano lo spazio, e bloccano il cervello a loro vantaggio, vietando l’accesso a quelle che non sono arrivate in tempo.

Tra di loro, le idee sono intolleranti.

--- 2.4.4 ---

La nostra mente censura questi fenomeni.

Invero, questi fenomeni, quando visti dal vero, sono come censurati dalla nostra mente, se già non fanno parte della nostra esperienza.

Lusenzo è al centro di una città di quarantanove mila abitanti. Il luogo ove hanno avuto luogo le registrazioni è frequentato, essendo un giardino pubblico. Per quanto ne sappia, nessuno si accorge del fenomeno. Oppure, nessuno ci dà importanza.

Che io sappia, nessuno ha mai segnalato i fenomeni che vi hanno luogo, quelli da me chiamati “figure d’acqua” e “onde di densità”.

--- 2.4.5 ---

Quanto a me.

Dopo due anni di frequenti escursioni a Luzenso, per studiare come si sviluppa la marea, io mi sono accorto del fenomeno solo quando, sul monitor della cinepresa, ho visto che essa stava per registrare qualcosa di molto diverso, rispetto a quanto stavo per vedere direttamente, nello stesso momento.

Già, proprio così. Ho capito come noi umani non riusciamo a percepire l'insolito, quando in netto contrasto con la nostra precedente esperienza.

Mentre è possibile accettare l’insolito se visto in un video.

Infatti, non tutti, ma buona parte di noi percepisce le figure d’acqua e le onde di densità senza difficoltà, se esse sono presentate in foto e filmati.

--- 2.4.6 ---

Una questione di pazienza.

A questo punto, qualche lettore si domanderà come mai ho insistito per due anni ad andare a vedere come si formano le maree, senza risultati.

Io volevo registrare il fenomeno da me definito delle “figure d’acqua concave”, che avevo visto due volte, e che poteva avere un rapporto stretto con le maree.

La prima volta che ho visto detto fenomeno è stato nel 1954, quando avevo 11 anni, il giorno successivo alla festa del Redentore a Venezia.

La seconda volta le ho viste il giorno che sono andato a Chioggia, con la sola intenzione di acquistare delle mappe, per capire dove condurre delle osservazioni in laguna per questa ricerca. Era il 19 marzo del 2005.

In dette “figure d’acqua concave”, un lato di ciascuna figura, in alternanza con gli altri lati, si alzava e si abbassava freneticamente, rispetto all’area centrale concava, con una frequenza che poteva essere di una volta ogni meno di due secondi. Il fenomeno era più marcato ove c’era più profondità.

Mi sono accorto del fenomeno “figure d’acqua concave” perché esso si sviluppa con violenza.

--- 2.4.7 ---

Ne ho parlato con un pescatore.

Quando mi è capitato di parlarne con un anziano pescatore di Chioggia, uno che ha passato l’intera sua vita tra laguna e mare, e gli ho chiesto se avesse mai visto tale fenomeno, lui mi ha guardato strano, come se io potessi essere venuto da Marte.

Gentilmente, con il suo accento chioggiotto IGP, che mi è sempre piaciuto, egli ha chiuso rapidamente l’argomento, dicendo che di certo io avevo visto un’onda.

Subito dopo però, mi ha riferito di aver visto anche lui, più di una volta, qualcosa di strano e meraviglioso, come dei magici riflessi sull’acqua, quando tornava in laguna, dopo una notte passata in mare.

--- 2.4.8 ---

Fenomeno raro.

Evidentemente, il fenomeno delle “figure d’acqua concave” è raro, ma mi sono state utili indirettamente come esca.

Nel senso che, mentre attendevo loro, fenomeno raro, ho incontrato le figure utili, quelle che mi hanno indicato come si sviluppa la marea.

Queste figure io le chiamo ”figure d’acqua” e “onde di densità”. Quando esse hanno luogo, sono caratterizzate da protuberanze ed avvallamenti, che si alternano in continuazione.

Dette figure però, di norma, non sono accettate dalla nostra mente.

--- 2.4.9 ---

Di norma.

Tuttavia, se presentate in foto e filmati, le “figure d’acqua” e le “onde di densità”, di norma, possono essere percepite senza difficoltà.

È bene precisare che la possibilità di percepire il fenomeno varia da persona a persona, sia quando lo si guarda direttamente, ma anche quando ciò avviene per mezzo di un video.

Il fatto è interessante per capire come in genere la nostra mente reagisce al nuovo.

In definitiva, quando percepiamo con tutti i nostri sensi un evento che non fa ancora parte della nostra esperienza, e che non sappiamo come interpretare, la nostra mente lo censura, e non lo vede.

Oppure si accontenta di interpretare il fenomeno in qualche modo, plausibile per quanto possibile, e passa ad altro.

Di contro, quando vediamo una scena in un film, noi siamo più tolleranti al nuovo, non importa se ciò che vediamo possa essere vero o falso, per la semplice ragione che già siamo avvertiti che trattasi di fiction.

segue maree itinerario 2.5

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