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Effetti del movimento della Luna su semi e maree.

Esiti della ricerca eseguita da Pietro Baruffaldi.

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edizione 25.1 - 2025-08-08

english ||| français ||| © avviso di diritto d'autore

introduzione --- prologo sui semi --- prologo sulle maree

indice generale --- indice sui semi --- indice sulle maree

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Introduzione.

a Prologo generale.
b Evoluzione e seconda legge della termodinamica.

c Antidoto alla seconda legge della termodinamica.
d Due forze conseguenti
.
e
Processi cumulativi-dissipativi nei semi.
f Il fenomeno delle maree.
g Né sulla Luna, né su Marte.

---- a ----

Prologo.

Dopo questa pagina d’introduzione generale, nella prima parte del sito, viene comunicata una procedura di semina, utile a rendere efficienti nei semi dei processi, da me chiamati cumulativi-dissipativi, con conseguente aumento dei raccolti.

Tale procedura contribuisce a dare una risposta ad una fondamentale domanda della fisica, a suo tempo già posta da Erwin Schrœdinger, da Leon Brillouin e da altri.

---- b ----

Evoluzione e seconda legge della termodinamica.

La domanda, sempre attuale, è in quali modi è reso possibile, qui sulla Terra, il fenomeno dell’evoluzione,

(1) inteso come aumento di complessità, sviluppo e miglioramento di varie forme di vita,

nonostante

(2) la seconda legge della termodinamica, che, considerata a se stante, porterebbe ad una diminuzione di complessità e di sviluppo, e quindi ad un processo d'involuzione, fino alla così detta “morte del calore”.

A ragione della seconda legge.

A ragione della seconda legge della termodinamica, e grazie ad esperimenti che la convalidano, di norma, ogni utilizzo o trasferimento di energia si svolge quasi sempre con una efficienza inferiore al 100 per cento.

A causa di detta ragione, si dice che ogni diminuzione di entropia (miglioramento) è possibile in un sistema solo a danno di un altro sistema, ove invece l'entropia cresce (peggioramento).

---- c ----

L'azione della seconda legge viene compensata.

Se detto bilancio non fosse compensato, saremmo in un processo d’involuzione.

Nel corso di questo studio, vedremo come l'azione della seconda legge della termodinamica, verso una fase d'involuzione, viene compensata da processi, da me chiamati “processi cumulativi-dissipativi”.

In questo modo, verrebbe risolto l'incompatibilità tra seconda legge della termodinamica ed il fatto dell'evoluzione.

Esempi di come questo può succedere, ce lo danno due esperimenti eseguiti sui semi.

Come si spiega il fatto dell'evoluzione.

Il fenomeno chiamato evoluzione, in contro tendenza a quanto succederebbe per effetto della seconda legge, viene permesso:
1 - in primo luogo, grazie all’energia che ci viene dal Sole, nel suo processo di consunzione;
2 - quando possono aver luogo i processi cumulativi-dissipativi, oggetto di questa ricerca.

L’evoluzione che si ha sulla Terra continuerà, almeno fino a quando il Sole potrà erogare abbastanza energia utile a compensare quanto succede a causa della seconda legge.

Come metodo, non escludo che ci possano essere anche altri processi compensativi alla seconda legge della termodinamica, non ancora considerati.

---- d ----

Due forze conseguenti.

Prima di considerare i processi cumulativi-dissipativi, dò un accenno alle due forze conseguenti (forze che si manifestano come conseguenza di qualcosa d'altro), che li generano.

Queste due forze conseguenti sono:
la gravità (dovuta all’interazione tra materia ed altra materia; interazione che determina il movimento);
e la “forza d”, provvisoriamente definita da me come “forza dovuta al movimento angolare rispetto a dell'altra materia”. Detta forza appare operare sulle configurazioni dei semi a date velocità angolari critiche.

La gravità determina il movimento, la “forza d” lo sfrutta, in particolare dando luogo ai processi cumulativi-dissipativi.

Come vedremo alla pagina 1.3.4, le due forze hanno caratteristiche ben distinte.

---- e ----

Processi cumulativi-dissipativi.

Il modo (o uno dei modi) in cui viene compensata la seconda legge della termodinamica, è quello dei processi cumulativi-dissipativi che si hanno nei semi, oggetto della prima parte di questo studio.

La conoscenza dei tempi e modalità di detti processi permette di aumentarne la loro efficienza, e quindi i raccolti, dal 30 al 50 per cento, all'interno di un ciclo di 18,6 anni, determinato dalla declinazione della Luna rispetto all'equatore, come verrà detto nel prologo sui semi.

Ciò viene detto in confronto a quando si procede nelle semine senza tener conto degli esiti di questa ricerca.

Dell'energia prima presa in prestito dall'ambiente, poi restituita.

calendario del ciclo 2022-2026 ||| legenda

In fase cumulativa (b-c; d-a), dell’energia, sotto forma di calore, viene presa in prestito dall'ambiente; le molecole tendono ad assumere configurazioni di più alta energia, e meno uniformi tra di loro.

In fase dissipativa (a-b; c-d), l’energia, prima presa in prestito in fase cumulativa, viene restituita all'ambiente; le molecole allora tendono a cadere su configurazioni di bassa energia, e più uniformi tra di loro, in una specie di reset, di auto-riorganizzazione.

Alla fine di questo doppio processo, il bilancio neghentropico è positivo. L’entropia è diminuita.

La fase cumulativa si rivela essere funzionale a quella dissipativa, come vedremo nell'esperimento E (sui semi).

Il tassello mancante.

Quanto ora detto, e come spiegherò più avanti, lo posso considerare come il tassello mancante nei ragionamenti praticati fino ad oggi, ove seconda legge della termodinamica ed evoluzione, pur dichiarate come incompatibili tra di loro, ciascuna viene poi nella pratica trattata come vera.

Adesso - grazie ai processi cumulativi-dissipativi - seconda legge della termodinamica ed evoluzione possono finalmente essere considerate compatibili, anche in teoria.

---- f ----

Il fenomeno delle maree.

Mentre nella prima parte del sito, presenterò i risultati della mia ricerca sui semi, di come è possibile aumentare i raccolti, seminando in accordo con il ciclo cumulativo-dissipativo, vi sarà anche una seconda parte, che sarà dedicata alle maree.

Cosa mi ha portato a interessarmi di maree.

In molte occasioni, durante i miei esperimenti con i semi, ho potuto osservare che essi s'inteneriscono più facilmente, secondo un ciclo bi-diurno, che richiama alla mente le maree della maggior parte dei bacini di marea - quelli a cadenza bi-diurna.

Quando però, nello “esperimento B”, intervengo con un magnete, la cadenza del ciclo cumulativo-dissipativo cambia, da bi-diurna a diurna, come succede nel fenomeno marea in alcuni bacini.

Particolare che già da solo esclude la gravità come causa delle maree.

---- g ----

Altri possibili punti in comune tra semi e maree.

Gli esiti dell’esperimento B mi ha portato a considerare altri possibili punti in comune tra semi e maree, e a confrontare la teoria corrente sulle maree, con un’altra teoria provvisoria alternativa, ove la causa della marea non è più supposta essere la gravità, ma il movimento rispetto ad altra materia, come succede con i semi.

Ne è venuta fuori una teoria delle maree molto più semplice, che non comporta le eccezioni, complicazioni e illogicità di quella attuale, come vedremo nel prologo sulle maree, e poi in sei itinerari di scoperta.

---- h ----

Né sulla Luna, né su Marte.

Tutte le condizioni necessarie, affinché i processi cumulativi-dissipativi possano aver luogo sono presenti sulla Terra. Anche un adeguato campo magnetico è tra le condizioni necessarie.

Non così sulla Luna, né su Marte, ove, presumo, gli effetti della seconda legge della termodinamica non sono bilanciati dai processi cumulativi-dissipativi, come succede qui sulla Terra.

Gli esiti di “esperimenti A” e di “esperimenti E”, da eseguire sulla Luna e su Marte, potrebbero confermare o meno tali mie supposizioni.

Per quanto riguarda Marte.

Di fatto, la scoperta dei processi cumulativi-dissipativi, così importanti per l’Agricoltura, aggiunge un altro elemento negativo per quanto riguarda la fattibilità di vivere su Marte.

Marte è provvisto di due satelliti, ma con masse esigue, non sufficienti a ché il movimento rispetto ad essi possa generare abbastanza processi cumulativi-dissipativi sul pianeta.

Pure il ridotto campo magnetico non andrebbe a soddisfare quanto è necessario per detti processi.

In aggiunta a tutto questo, per il solo fatto che le posizioni dei due poli su Marte, rispetto all’equatore, sono instabili e molto variabili, toglie del tutto ogni possibilità di poterci vivere e prosperare, senza portare dalla Terra quanto serve.

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Una ricerca da concludere.

Quanto da me trovato deve essere confermato da altri ricercatori. Infatti, per questo argomento, non esiste ancora una “peer review”.

Ce ne sarà solo dopo che altri ricercatori avranno eseguito le dovute osservazioni ed esperimenti.

Questa ricerca è tutt'altro che compiuta. Io sono da solo, e ci sono ancora grandi aree da definire, per esempio la lista delle velocità angolari critiche alle quali i processi cumulativi-dissipativi vengono eseguiti.

Dove io non sono riuscito può essere colto da altri come una opportunità, come un incentivo ad adottare questa ricerca per completarla, visto la mia età (sono nato nel febbraio del 1943).

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