Effetti del movimento della Luna su semi e maree.

Esiti della ricerca eseguita da Pietro Baruffaldi.

=========================================================

Se su un tablet, impostare il display verticalmente; se su un smart phone, impostarlo orizzontalmente.

Per facilitare la lettura, conformare la colonna del testo sulla riga qui sotto.

=========================================================

edizione 23.0 - 2023-04-14

english ||| français ||| © avviso di diritto d'autore

indice generale ||| indice semi ||| indice maree

In questa pagina: 1 Prologo; 2 come aumentare i raccolti; 3 una forza conseguente; 4 strutture cumulative dissipative; 5 teoria sulle maree rivisitata.

=========================================================

---- 1 ----

Prologo.

In origine, uno dei primi scopi della mia ricerca era di capire le modalità di come i semi si mantengono germinabili a lungo.

Il risultato è stata la scoperta del ciclo cumulativo-dissipativo, regolato nei semi dal movimento angolare rispetto a dell’altra materia, se attivato da scambi di calore coerenti con il movimento, come dirò dopo il prossimo paragrafo.

Applicazione in agricoltura.

Come vedrete nella sezione 2 di questa pagina, la comprensione del modo in cui detti processi si svolgono, mi ha permesso di mettere a punto una procedura, di pubblico dominio, per migliorare la germinabilità dei semi, aumentare i raccolti nell’ordine dal 30 al 50 per cento (a parità di tutte le altre variabili), e favorire l’apparato radicale, che va più in profondità, così utile in caso di siccità.

Come i processi vengono attivati.

I processi cumulativi dissipativi hanno luogo a modalità così peculiari, che è come se avessero una loro firma.

Essi sono attivati:

(1) dal movimento angolare rispetto ad altra materia;

(2) e da scambi di calore, prima prestati, quando detto movimento aumenta (fase cumulativa), e poi restituiti, quando detto movimento diminuisce (fase dissipativa);

(3) ma tutto questo può succedere solo quando il movimento è su velocità angolari critiche.

Per questa ultima ragione, essi possono aver luogo solo durante brevi episodi d’interazione. Salvo quando detto movimento insiste a lungo su una velocità angolare critica.

Detti processi vanno inoltre a risolvere due annosi problemi della fisica.

#1 - Seconda legge della termodinamica ed evoluzione.

Mentre la seconda legge della termodinamica ci parla di una realtà che dovrebbe tendere ad essere sempre meno complessa ed ordinata, fino alla così detta “morte del calore”, la teoria dell’evoluzione prende atto invece di una realtà che, fino a qui, ha teso ad essere sempre più complessa ed ordinata, a favore del rifiorire della vita.

Le conseguenze opposte delle due leggi sono già state poste alla nostra attenzione, in particolare da due fisici: Erwin Schrœdinger e Leon Brillouin.

Erwin Schrœdinger, nel febbraio del 1943, si chiese come sia possibile l'evoluzione della vita, a dispetto della seconda legge della termodinamica (principio dell’entropia crescente). Questa incoerenza, non riconosciuta dalla maggior parte, tra un fatto ed una legge della fisica, lo portò a dire che dovremmo essere pronti ad accettare una nuova legge, il tassello mancante di un mosaico, ad integrazione di quanto già conosciuto.

Pochi anni dopo, Leon Brillouin si domandava: "Come è possibile capire la vita, quando l'intero mondo è ordinato secondo la seconda legge della termodinamica, la quale tende alla morte e all'annientamento?"

Antidoto alla seconda legge della termodinamica.

Le domande poste da questi due fisici, e da altri, trovano ora risposta nei processi cumulativi-dissipativi. Nel pianeta Terra, questi processi permettono una diminuzione di entropia, senza degrado di energia. Non solo nei semi.

Ciò rende possibile l’evoluzione, nonostante la seconda legge della termodinamica, la quale, tutta sola, senza l'antidoto di detti processi, porterebbe rapidamente il nostro pianeta all’involuzione, e alla cosi detta “morte del calore”.

Come è già successo su Marte, dove mancano le caratteristiche che rendono possibili i processi in argomento.

#2 - Teoria sulle maree rivisitata.

I processi cumulativi-dissipativi rendono anche possibile risolvere le diverse incongruenze della teoria corrente sulle maree. La rivisitazione della teoria verrà presentata in breve nel settore 5 di questa pagina. Essa verrà poi ampliata nei dettagli, più avanti, in capitoli dedicati all’argomento.

---- 2 ----

Come aumentare i raccolti.

Come già detto, i semi gestiscono la loro capacità germinativa, in modo da mantenerla a lungo, grazie ai processi cumulativi dissipativi.

La scoperta mi ha permesso di mettere a punto una procedura intesa a rendere più efficienti detti processi. Essi già si svolgono, ma con poca afficienza, perché lasciati al caso.

Quando i semi sono fermi rispetto alla Terra.

La procedura per migliorare la capacità germinativa dei semi tiene conto dei calendari, di quando vi hanno luogo i processi dissipativi, dopo la semina, quando essi sono fermi rispetto alla Terra, ma in movimento rispetto alla Luna.

I calendari di semina.

In questo sito, i calendari di semina non indicano la velocità angolare dei semi rispetto alla Luna (quella che ha effetto), ma la velocità angolare oraria della Luna, nel suo giro attorno alla Terra, definito in 86400 deltini, ed eseguito in un mese siderale.

Di conseguenza, le fasi cumulative possono aver luogo quando detto movimento viene indicato in diminuzione (periodi b-c; d-a), mentre le fasi dissipative possono aver luogo quando detto movimento viene indicato in aumento (a-b; c-d).

calendario del ciclo 2022-2026 ||| legenda

Tutti gli esperimenti sui semi, pubblicati in questo sito, sono stati eseguiti in campo aperto, non in serra. Tuttavia, al fine di rispettare i tempi del ciclo, la procedura è meglio eseguita dove si può controllare il tempo della fornitura di acqua, come può aver luogo in una serra, piuttosto che essere dipendenti dai capricci del meteo.

Al fine di evitare il depauperamento del suolo, la procedura richiede inoltre un congruo avvicendamento delle culture, alternando specie miglioratrici, specie preparatrici e specie depauperanti.

Questo permetterebbe anche di sostenere minori costi in termini di fitosanitari e fertilizzanti. A questo proposito, sarebbe da ridurre o da evitare l’uso di fertilizzanti di origine fossile, perché nocivi alla qualità del prodotto e all’ambiente, soprattutto sul lungo termine.

Esempio di “esperimento E”.

Esito del raccolto di due gruppi di semi (5+5), della stessa qualità, tenuti a due temperature differenti nella fase cumulativa (periodo d-a). La semina dei due gruppi ha avuto luogo nello stesso tempo il 7 aprile 2005, il giorno che precedeva l’inizio della fase dissipativa (periodo a-b).

Per i dettagli, vedere nell’indice semi:
itinerario 1.1 Applicazione;
itinerario 1.2 Osservazioni ed esperimenti;
itinerario 1.3 Interpretazione dei fenomeni.

---- 3 ----

Una forza conseguente.

Prima di considerare i processi cumulativi-dissipativi dobbiamo parlare della forza che li attiva. Essa è una forza conseguente, da me chiamata “forza d”, abbreviazione di “forza dovuta al movimento angolare rispetto a dell'altra materia”.

La “forza d” opera in coppia con un’altra forza conseguente, la gravità. Mentre la gravità è conseguente dell’interazione tra materia ed altra materia che si trova attorno, la “forza d” è conseguente del movimento angolare rispetto ad altra materia.

Come vedremo alla pagina 1.3.4, le due forze hanno caratteristiche ben distinte.

Le due facce della fisica.

I processi cumulativi dissipativi operano tra le due facce della medaglia della fisica: da una parte le due forze conseguenti – gravità e “forza d” - dall’altra le leggi della termodinamica.

È in particolare la “forza d” che opera da contrappeso alla tendenza dell'entropia a crescere. Altrimenti saremmo condannati all’involuzione, e agli effetti finali della seconda legge della termodinamica, quando tutta la materia sarà allo stesso livello termodinamico, e non potranno più esserci scambi di calore utili (stadio morte del calore).

Darwin o Clausius.

Come alcuni dicono, o ha ragione Darwin, o Clausius. Non tutti e due. I processi cumulativi-dissipativi li mettono ora d’accordo, nei rispettivi campi di competenza.

Evoluzione.

È infatti grazie ai processi cumulativi-dissipativi che si ha diminuzione di entropia senza degrado di energia.

Il vantaggio si riversa poi su tutti gli esseri viventi, permettendo l'evoluzione delle varie forme di vita qui sulla Terra. Fatto altrimenti non spiegabile.

Tutte le condizioni necessarie, affinché questi processi possano aver luogo sono presenti sulla Terra. Anche un adeguato campo magnetico sarebbe tra le condizioni necessarie.

Non così sulla Luna, né su Marte, ove, per quanto io possa presumere, gli effetti della seconda legge della termodinamica non possono essere bilanciati dai processi cumulativi-dissipativi.

Gli esiti di “esperimenti E”, da eseguire sulla Luna e su Marte, potrebbero confermare o meno tali mie affermazioni.

---- 4 ----

Strutture cumulative dissipative.

È bene ricordare che il fisico Ilya Prigogine aveva chiamato “strutture dissipative” i sistemi che consumano “energia libera”, producono ordine e disperdono calore.

Qui si parla piuttosto di strutture che si prestano ai processi cumulativi dissipativi. Grazie a questi processi gli acidi grassi nei semi, ed anche l’acqua, possono diminuire la loro entropia.

Mi aspetto che questi processi possano aver luogo anche in altre molecole.

Dell'energia prima presa in prestito, poi restituita.

In fase cumulativa, dell’energia, sotto forma di calore, viene presa in prestito; le molecole tendono ad assumere configurazioni di più alta energia, e meno uniformi tra di loro.

In fase dissipativa, l’energia, prima presa in prestito in fase cumulativa, viene restituita; le molecole allora tendono a cadere su configurazioni di bassa energia, e più uniformi tra di loro, in una specie di reset, di auto-riorganizzazione.

Alla fine di questo doppio processo, il bilancio neghentropico è positivo. L’entropia è diminuita.

Diminuzione di entropia, senza degrado di energia.

Ciò succede quando il movimento - quello che induce i processi cumulativi dissipativi - è determinato dall’altra forza conseguente, la gravità. È allora che vi è diminuzione di entropia, senza degrado di energia, raggirando la seconda legge della termodinamica.

È un cambio di paradigma. Nei casi considerati, i processi dissipativi, introdotti da Ilya Prigogine, vengono preceduti, non più da consumo di “energia libera”, ma da scambi di calore durante la fase cumulativa.

Sulla base della diversa tendenza dei processi.

Come detto sopra, a ragione delle diverse tendenze dei processi nelle due fasi, l’aumento di entropia (peggioramento), in fase cumulativa, è più che compensato da una sua maggiore diminuzione (miglioramento), nella sua successiva fase dissipativa.

Per paradosso, entro certi limiti, i processi cumulativi danno origine ad opportunità per diminuire l'entropia, durante la successiva fase dissipativa. In questo senso, la fase cumulativa si rivela essere funzionale a quella dissipativa.

In altri termini, è la giusta variazione di temperatura, in ciascuna fase del ciclo, che fa diminuire l’entropia.

---- 5 ----

Teoria sulle maree rivisitata.

Le modalità così peculiari dei processi cumulativi-dissipativi aprono un altro promettente campo d’investigazione, quello sulle maree, con la possibilità di risolvere le inconguenze della teoria corrente.

Tra le inconconguenze, c’è quella di attribuire all’attrazione due formule della fisica tanto diverse: una formula valida solo per le maree, ove la distanza è elevata al cubo, ed una per tutto il resto, ove la distanza è elevata al quadrato.

Così - hanno detto - non sarebbe il Sole ad attirare le acque dei nostri mari in media 178 volte più di quella che fa la Luna, come è secondo la formula normale dell’attrazione, ma sarebbe invece la Luna ad attrarle in media 2,17 volte più di quello che fa il Sole.

Tutto questo in dispregio della regola fondamentale, per la quale il libro della Natura è scritto in caratteri matematici, come già prima aveva affermato Galileo Galilei. Caratteri corretti, non falsi.

Un’altra incongruenza della teoria corrente è che essa non può spiegare la diversa cadenza delle maree: che per lo più, esse hanno una cadenza bi-diurna, ma che in alcuni bacini la marea può avere una cadenza diurna.

Variazione del volume dell’acqua.

Il fenomeno delle maree non sarebbe dovuto alla gravità, ma all’altra forza conseguente, la “ forza d”, secondo le modalità di attivazione, tipiche dei processi cumulativi-dissipativi, come prima specificate. Detti processi causerebbero la variazione alternata del volume dell’acqua.

Differenze tra quanto succede nei semi e nell'acqua.

Nei semi fermi rispetto alla Terra, ma in movimento rispetto alla Luna, le due fasi - cumulative e dissipative - si svolgono in due diversi periodi di tempo.

L’acqua, quando liquida, è invece composta da gruppi di molecole, i quali possono aumentare o diminuire la loro velocità angolare, rispetto ad altra materia, non in accordo tra di loro.

La discontinuità del fenomeno marea è così nascosto.

Nei fatti, ad un dato momento, i processi cumulativi-dissipativi, che si svolgono solo a velocità angolari critiche, rispetto per esempio alla Luna, hanno luogo nell'acqua solo per pochi gruppi di molecole alla volta, a rotazione.

In tal modo non possiamo vedere che la variazione del volume dell’acqua ha luogo in modo discontinuo.

Solo a date condizioni, l’acqua cambia di volume, in misura sensibile, in un tempo breve. È quando un sufficiente numero di molecole d’acqua si muove in accordo tra di loro, alla stessa velocità angolare critica, in rapporto, per esempio, alla Luna.

Solo allora si manifesta il fenomeno delle figure d’acqua, disposte in modo più o meno regolare.

Raccolta degli indizi.

Gli indizi sono stati raccolti in una laguna, con due accessi al mare, che la fanno diventare una specie di lente astronomica naturale, nei momenti in cui c’è una combinazione di variabili, che amplifica la generazione locale della marea.

Le più importanti variabili sono: (1) quando il movimento di acqua non stagnante è ridotto; e (2) quando il movimento della Luna si muove ad una velocità angolare critica, rispetto a molte molecole, per un tempo prolungato (quasi sempre solo ai punti a, b, c, d del calendario utilizzato per i semi). Per maggiori dettagli vedere itinerario 2.3.

In alcuni casi le figure d’acqua si muovono e prendono la forma di quelle che io chiamo “onde di densità”.

film L110318u1059

Il fenomeno “onde di densità” del filmato ha avuto luogo il 18 marzo 2011, al punto c del calendario, alla velocità angolare critica di deltini 139,4/hr.

=========================================================

Una ricerca da concludere.

Quanto da me trovato deve essere confermato da altri ricercatori. Infatti, per questo argomento, non esiste ancora una “peer review”. Ce ne sarà solo dopo che altri ricercatori avranno eseguito le dovute osservazioni ed esperimenti.

Questa ricerca è tutt'altro che compiuta. Io sono da solo, e ci sono ancora grandi aree da definire, per esempio la lista delle velocità angolari critiche alle quali i processi cumulativi-dissipativi vengono eseguiti.

Quest'ultima difficoltà può essere colta da altri come una opportunità, come un incentivo ad adottare questa ricerca per completarla, visto la mia età (sono nato nel febbraio del 1943).

=========================================================

indice generale ||| indice semi ||| indice maree